giovedì, aprile 12, 2007

Stilos recensisce L'Ombra del Duomo

L'ottima Antonella Lattanzi (autrice e critico di rilievo) ha pubblicato il mese scorso su STILOS una nuova recensione de L'Ombra del Duomo - che riportiamo di seguito per chi non è riuscito a comprare questa importante rivista culturale.

Il “fantastico” duomo di Modena
MARCO GIORGINI
(cura)
“L’ombra del Duomo” pp. 208, euro 9
Larcher, 2006
L‘ombra del duomo raccoglie racconti fantastici curata da Marco Giorgini e pubblicata da Fabio Larcher, giovane editore bresciano. È questo il pri­mo titolo della nuova serie Bizzarro, i cui volumi hanno per tema e pro­tagonista ognuno una città d’Italia, e per autori giovani scrittori «autoctoni». Si trat­ta, inaspettatamente, di narrativa dei luoghi. E, in questo caso, di narrativa coi bri­vidi.
Luoghi che qui si fanno topoi narrativi, e che stupiscono non solo per la loro folkloristica, onirica qualità, ma anche per l’unicità di ogni racconto, in cui ci sembra di riscoprire, di volta in volta, pezzi di puzzle con i quali comporre il quadro del­la città che stiamo leggendo. Modena, in questo caso. Modena in grandi storie d’a­more. Modena come sfondo e protagonista di un’epica all’ Orlando Furioso, intes­suta in nobili gesta e giovani donne dalla pelle di miele. Modena e i canali, i vico­li antichi e silenziosi, la nebbia e la periferia rurale, fatta di strade sterrate che na scono, e si perdono, nel nulla, Modena e il Duomo che, presenza costante di tutti la raccolta, si staglia, antico e potente, sulle esistenze eterogenee dei modenesi, i che dischiude, magnanimo e insieme misterico, ogni volta un segreto diverso. «Un posto che è Modena - dice Giorgini nella Postfazione - e che nello stesso tempo non lo è.
Dieci racconti di dieci giovani scrittori che spesso abbiamo incontrato sul quegli importanti portali di cultura letteraria che sono “KULT Virtualpress” e “KULT Underground”, più una suggestiva prefazione-racconto di Roberto Barbolini, narratore saggista e critico teatrale. In questo volume, una manciata di quadretti tra lo storico e il gotico prende le mosse e si ambienta nella Modena medioevale, animia mitologica, contemporanea, per poi trascinarci in storie di angeli e diavoli, leoni di pietra mai più scalfibili che trasudano sangue, dei caprini e streghe colpite da tremendi anatemi, uomini in giacca e cravatta che si portano dietro scheletri dei propri avi, un osso di balena piovuto dal cielo che uccide un esimio studioso, cavalieri e principesse. Mille volti di Modena, «città sommersa», riemersa e ammaliante. Storie di baby blue con sottofondo di Bob Dylan e De Niro. «Modena. Come non l’avete mai vista». Ma anche chi Modena non l’ha mai vista, qui la vedrà. Ne avrà come un ricordo. Per la sua anima calda che ama vestirsi di fotografie che cambiano volto e di corpi di donne svenute, di bambine inspiegabili e sperdute dagli occhi profondi, di giornalisti in cerca di scoop che troveranno la vera essenza dell’oltre. Una raccolta glocal, come spiega lo stesso Barbolini, per la miscellanea di stili che ribollono in questo volume: giallo, noir, fantasy, gotico, surreale, fantascientifico, onirico, magico, esoterico, racconto storico. Una raccolta che mira ad arrichire il lettore di sapori, odori, emozioni di un’altra Modena, vista con altri occhi.

Antonella Lattanzi